Il sintetizzatore Hammond Novachord

Il sintetizzatore elettronico più significativo mai costruito è senza dubbio il Novachord, per la sua storia, il suo fascino e la magia del suo suono rapportato all'epoca costruttiva (1938-1942).

Ha le cartteristiche di ingombro appena inferiori ad un piccolo pianoforte mezza coda, i tratti estetici caratteristici di un qualsiasi organo A o B Hammond ed una morbidissima tastiera di 72 tasti dai profili arrotondati, sopra la quale è posto un pannello con tutti i comandi necessari a modificare il suono.

Funziona in modo completamente elettronico facendo uso di "appena" 165 valvole con bulbo a duomo, la maggior parte di esse 6W7G Sylvania; ha in uscita un amplificatore con i triodi finali 2A3 uguale a quello usato ad esempio sui tone cabinet tipo D20 degli organi Hammond e due altoparlanti Jensen elettrodinamici incorporati. Non ha pedaliera perchè non è un organo, ma solo dei pedali di sostegno tipo pianoforte ed un classico pedale Hammond d'espressione a condensatore variabile per il volume.

Nel laboratorio Radiomeccanica è presente il bellissimo Novachord N°82, unico per la tipologia del suo restauro e disponibile alla visione del pubblico.

Storia e funzionamento

Per quanto Laurens Hammond fosse un abile tecnico, aveva senz'altro bisogno di qualche altro valido aiuto che lo affiancasse in campo elettronico, e fu così che sperimentando nello studio-laboratorio della Hammond Instrument Company di Chicago, alcuni ingegneri verificarono che un triodo amplificatore -connesso in un certa configurazione- entro cui si immetta un segnale elettrico con forma d'onda a dente di sega, produce alla sua uscita un altro dente di sega dimezzato di frequenza, cioè un'ottava sotto. Questo fu alla base dell'invenzione del Novachord che utilizza 12 oscillatori di nota per la sua più alta ottava, e poi dimezza di volta in volta la frequenza delle sue note man mano che servono per le ottave più basse; questo sempre con il tipo di circuito divisore di frequenza menzionato prima. Essendo il segnale a dente di sega gradevole e ricco di armoniche dal punto di vista sonoro, è possibile tramite i suoi filtri, ottenere dal Novachord dei suoni veramente particolarissimi, piacevoli e quasi magici. Inoltre visto che ogni tasto pilota la nota corrispondente mediante un'altra valvola solo ad esso dedicata, il suono può essere scelto fra percussivo con seguente decadimento (tipo pianoforte) o tenuto, od anche a lento attacco. Ne risulta uno strumento veramente bello, di grande valore tecnico e dal suono caldo e coinvolgente.

Fu molto usato nelle colonne sonore dei film, dall'intermezzo di Via col vento (1939), al particolare momento della stanza da letto della prima moglie nel bellissimo Rebecca (1940) di Hitchock, e così via in un grande numero di film horror e fantascienza, o serie televisive come Ai confini della realtà (The Twilight Zone).

Purtroppo però il mondo non era ancora pronto per una simile invenzione e -visto il grande costo- il Novachord non fu un successo commerciale. Così all'entrata degli Stati Uniti d'America nella seconda guerra mondiale si sospese la produzione e mai più fu costruito un simile strumento, nato come gli Organi Hammond con un mobile piacevole ed arredante di per se, che solo al guardarlo da l'idea del valore dello strumento.